LOLASOFT INC. © 1976
UNIT : FOX ELECTRONICS 508-V01
CODENAME : THE MONOLYTH
TIME UPDATING: 02.09.17 17:26 CET
CODENAME : MOCR
PAGE : 170902
CHECKSUM : OK
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MOCR OVVERO IL MISSION OPERATION CONTROL ROOM
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La sala del controllo missione a Houston è da sempre uno tra i luoghi più visti in televisione, ben radicata nel ricordo di tutti coloro che si sono sempre appassionati all'atronautica. Questi tecnici impegnati a leggere dati davanti a questi monitor in bianco e nero anni 60, pardon, in verde e nero (non a caso i colori di questo sito) sono nei ricordi di molti di noi. La sala, anzi, le sale (poichè erano 2) fungevano da punto
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centrale raccolta dati, i quali dopo essere stati elaborati, venivano utilizzati per la navigazione, le manovre, i sistemi di mantenimento, pressione, ecc. in tutte le numerosissime operazioni necessarie per il proseguimento della missione in atto.
Ma agli inizi, quando i sovietici anticipavano gli americani nelle imprese spaziali, non era così. Tutte le missioni Mercury-Redstone, Mercury-Atlas e le prime 3 missioni Gemini venivano controllate da navi della marina statunitense sparse nel mondo, dal Goddard Space Flight Center situato nel Maryland e dal Mercury Control a Cape Canaveral oggi Kennedy Space Center (KSC).
Organizzare squadre di controllo missione su navi sparse nel mondo creava non solo problemi di logistica, ma anche di comunicazione: essa era così primitiva che i controllori trascrivevano i dati su carta e li inviavano al controllo missione tramite telescrivente. Se questa situazione poteva andare bene per le missioni Mercury, nel boom della guerra fredda dove bisognava mandare uomini nello spazio a tutti i costi per competere con i rivali e possibilmente anticiparli, per il programma Gemini serviva un sistema decisamente migliore.
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Il programma Gemini si preparava ad essere un progetto molto più ambizioso del
Mercury: l'obiettivo è infatti quello di
imparare a "lavorare" nello spazio cioè come eseguire tutte quelle operazioni
(per lo più manovre) necessarie per portare l'uomo sulla Luna entro la fine del
decennio in corso, come promesso da J. Kennedy. Serviva dunque una posizione
centralizzata per il team di controllo del volo con computer molto potenti.
Nel 1961 iniziarono i lavori di costruzione di quello che allora si sarebbe chiamato Manned Spacecraft Center (MSC) ovvero il centro spaziale per equipaggi umani, sito a Houston, Texas. I lavori di costruzione durarono circa 2 anni ma solo nel giugno 1965 con il lancio di Gemini 4, il centro sarebbe stato completamente operativo. E con
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esso, poste nell'edificio 30, i MOCR cioè le sale controllo per le missioni con equipaggio umano Gemini, Apollo, Skylab e Space Shuttle. Ciascuna sala era strutturata in stile auditorium, in cui dominava un maxi schermo con (eccetto le missioni Apollo) la proiezione Mercatore della Terra, le posizioni di monitoraggio e l'onda sinusoidale a 3 tracce orbitali risultato dell'orbita (terrestre) del modulo spaziale controllato.
Nel 1973 il Manned Spacecraft Center mutò nome in Johnson Space Center (JSC).
L'edificio 30 era così strutturato:
1° Piano - Vi era l'RTCC e sistemi di comunicazione che supportavano entrambi i MOCR interfacciandoli con il Network dei voli spaziali umani (dislocata su tutta la Terra) e il sito di lancio, in genere Cape Canaveral.
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2° Piano - Vi era il MOCR1 usato per Apollo 7, Skylab e la missione Usa-Urss Apollo-Soyuz Test Project (ASTP)
3° Piano - Ospitava il MOCR 2, utilizzato per tutte le missioni Gemini a partire dalla 4, tutte le missioni Apollo (Salvo Apollo 7). Nel 1985 il MOCR2 è stato riconosciuto come "Luogo di interesse storico" (National Historic Landmark) per avere controllato la prima missione umana sulla Luna.
È rimasto attivo sino alla missione Shuttle STS-53 del 1992 quando fu deciso di riconvertirlo com'era all'epoca delle missioni Apollo, conservandolo quindi alla storia. Oggi, assieme alle strutture di supporto negli adiacenti locali, è inserito nel Registro Nazionale dei luoghi storici (National Register of Historic Places) come centro di controllo missioni Apollo.
Oggi l'edificio 30 del JSC è intitolato a Cristopher Kraft primo direttore di volo Nasa ancora ai tempi del Mercury Control Center a Cape Canaveral, poi direttore delle operazioni di volo Apollo, dal 1969 vice direttore dell'MSC e direttore dal 1972 al 1982 quando andò in pensione per poi fare il consulente.
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